Il libro soci de La Proletaria arriva a registrare le prime dieci donne
- pubblicato in: News
- 13 giugno 2016
La cooperativa di consumo La Proletaria è nata il 26 febbraio 1945. I trenta soci fondatori erano tutti uomini. Nei quattro giorni successivi – e cioè dal 27 febbraio al 2 marzo – si registrò la prima “ondata” di adesioni, che portò la base sociale a salire fino a poco più di 800 membri. Tra costoro si registravano anche dieci donne.
Si trattava di Ada Pagnucci, operaia, Maria Soffici, impiegata, Angiolina Innocenti, operaia, Pia Fedelina Fedi, atta a casa, Maria De Felice, insegnante, Bruna Dal Canto, impiegata, Fedora Giovannetti, atta a casa, Iva Vichi, operaia, Caterina Fabbri, casalinga, e Adelinda Trivella, operaia. I loro nomi, ricavati dal libro soci, sono meritevoli di essere menzionati e ricordati perché prime «eccezioni» in un mondo altrimenti tutto maschile. Nella mentalità diffusa dell’epoca era il capo-famiglia a gestire le questioni di lavoro, economiche e politiche del nucleo famigliare, e tra queste rientrava anche l’adesione alla cooperativa di consumo.
Di lì a pochi mesi la prassi cambiò, e le donne – che poi erano quelle che facevano la spesa e gestivano la dispensa – divennero socie con molta più frequenza; a cavallo fra gli anni quaranta e cinquanta erano già alcune migliaia, e in varie famiglie di Piombino e dintorni sia il marito che la moglie erano iscritti. Alla luce di questa considerazione, le dieci donne sopra
menzionate furono delle involontarie apripista di una tendenza sempre più dirompente.
- Interni di spacci, Piombino, ca. 1950
- Congresso UDI, Piombino, 1953 mar. 8
- raccolta firme per petizione pace e lavoro 1952